Cronaca

Paolo Federico: Il trasporto locale diventi una risorsa, L’Aquila non sia fanalino di coda

L’AQUILA – “Il trasporto pubblico locale non è efficace e i dati abruzzesi restano quelli di una regione del Sud”.

A dirlo è Paolo Federico, sindaco di Navelli e candidato nelle fila di Forza Italia alle elezioni regionali previste per il prossimo 10 marzo.

“Stando ai dati del Cresa emerge un quadro che non fa onore alla nostra terra”, continua, “i capoluoghi di regione hanno ancora un calo del 6% rispetto ai livelli pre-pandemia.

I maggiori centri abruzzesi possono contare su 267 autobus (45% a Pescara, 34% all’Aquila, 12% Chieti e 9% Teramo) e 5 filobus (tutti a Chieti), mentre il mancato sviluppo di infrastrutture legate alla mobilità alternativa hanno relegato il trasporto pubblico locale quasi esclusivamente su gomma”.

“Proprio per questi motivi la  domanda di Trasporto pubblico locale si attesta sui 27 passeggeri annui per abitante a Pescara, sui 25 all’Aquila, sui 22 a Chieti e sui 11 a Teramo, valori assai inferiori ai 147 dei capoluoghi del Nord, ai 118 di quelli centrali e anche ai 27 dei meridionali”.

“Si parla tanto di trasporti e uscita dell’isolamento soprattutto per il comune capoluogo di regione che giustamente aspira ad avere un collegamento con Roma su rotaia, e questo resta una priorità, ma credo sia necessario ampliare l’offerta di trasporto locale e soprattutto fare in modo che si incentivi lo ‘svecchiamento’, come recita il rapporto Cresa, dei mezzi di trasporto pubblico per lo più per la città di L’Aquila, dove la circolazione di autobus Euro 4 o classe inferiore arriva al 64%, anche se dei passi in avanti sono stati fatti”

aggiunge Federico.

“Inoltre, i nuovo mezzi dovrebbero incentivare il ruolo di Città-Territorio e avvicinare i residenti nei piccoli comuni ai servizi della città. Infine, è necessario differenziare l’offerta, puntando su investimenti mirati, pensare a forme di collegamento a chiamata magari con taxi sociali ecologici e innovativi soprattutto per i tanti anziani dei paesi dell’entroterra, sistemi di mobilità collettiva e rivedere anche una tariffazione differente, più incentivante e puntare su una migliore logistica”, conclude.

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